| Caelata. 
              Capitello a forma di calice che poggia sulla testa di cariatidi 
              o Canefore (portatrici di canestri) Calce. Componente "legante" delle malte. Le calci si 
              ottengono dalla cottura di pietre e marmi. Sono costituite principalmente 
              da ossido di calcio e si dividono, a seconda della composizione, 
              in calci aeree e calci idrauliche. Le prime fanno presa in presenza 
              di aria e le seconde anche di acqua.
 Calce idrata. Si ottiene quando, 
              durante l'evaporazione di spegnimento della calce, l'acqua impiegata 
              è quella stechiometrica. Si presenta sotto forma di pasta plastica 
              ed untuosa.
 Calcestruzzo. Struttura formata 
              da un impasto di elementi lapidei di dimensioni relativamente piccole 
              con una malta normalmente idraulica. Le malte più usate sono quelle 
              di calce o pozzolana, di calce idraulica e di cemento idraulico 
              a lenta presa tipo Portland, o di altri tipi.
 Calcina. Nome con cui viene 
              comunemente indicata la calce spenta e anche la malta confezionata 
              con essa.
 Calco. Impronta di una scultura 
              o rilievo ricavato in cera, argilla, gesso o gomma per trarre dalla 
              forma così ottenuta copia dell'oggetto originale.
 Caldana. Piano rettificato che 
              costituisce il fondo del pavimento. Viene realizzato con una malta 
              "magra" costituita, in genere da sabbione e calce.
 Canniccio. Struttura simile 
              all'arellato ma più resistente, realizzato con liste ottenute spaccando 
              in quattro le canne palustri del diametro di circa 4 centimetri; 
              fissato sulI'orditura lignea, serve da supporto all'intonacatura. 
              Con il canniccio venivano realizzati controsoffittature, pareti 
              e solai a scarsa resistenza.
 Calettatura. Unione di due pezzi 
              fatta introducendo la sporgenza di uno di essi in una corrispondente 
              cavità dell'altro.
 Calidario, Calidarium. Stanza del bagno, dove 
              erano le sorgenti d'acqua calda.
 Campanella. Membratura degli 
              ornamenti che si fanno sotto i triglifi, detti anche Chiodi, e più 
              spesso Gocce o Gocciole.
 Campanile. Torre dove si tengono le campane sospese. 
              L'uso delle campane non essendo invalso che dopo l'VIII secolo, 
              non si vedono prima di quell'epoca le chiese che hanno il campanile. 
              Solo nel XII secolo si cominciarono a fondere le grosse campane, 
              ed allora si dovettero fare i campanili di maggiori dimensioni, 
              dapprima staccati, e più tardi uniti alle chiese.
 Campanulata. Dicesi della forma a campana, che prende 
              il capitello di una colonna, sopra il collarino.
 Campata. Spazio compreso tra 
              due pilastri o, più in generale, fra due strutture portanti, collegate 
              superiormente da un architrave, da un arco, da una volta.
 Campigiana. Elemento in laterizio 
              di formato variabile da cm 28x14 a cm 30x15, spessore cm 2-2,5, 
              usato come sottomanto di coperture in laterizio. Usato anche come 
              elemento da pavimentazione (in tal caso chiamato anche pianella)
 Canalatura. È quella concavità 
              che forma la scanalatura delle colonne. Dicesi pure dell'incavo 
              sotto il gocciolatoio, che fa spiccare a piombo le goccie d'acqua.
 Candelabra, Candeliera. 
              Composizione ornamentale in bassorilievo o pittura, usata nell'arte 
              classica e rinascimentale come ornato di elementi architettonici 
              o decorazione di superfici di volte e pareti, infissi, mobili etc. 
              La sua disposizione verticale entro fascie richiama la forma di 
              candelabri.
 Cane-corrente. Detto anche Voluta 
              di Vitruvio, è quell'ornamentazione greca a voluta, molto usata 
              anche nelle fascie, fregi, ecc., delle costruzioni del Rinascimento.
 Canefora, Vedi Calato. 
              Cannucciato Graticcio di cannette palustri del diametro di una sigaretta, 
              legate in stuoia con fibre vegetali; fissato sull'orditura lignea 
              serve da supporto all'intonacatura. Con il cannucciato venivano 
              realizzati controsoffittature ed anche pareti. Un sinonimo dello 
              stesso termine è arellato.
 Cantiere. Il termine ha due 
              significati: il primo indica il luogo proprio dell ' attività edile. 
              Il secondo è riferibile ai legni di copertura che sorreggono le 
              tempie o rigotti sui quali è appoggiato il manto in coppi o tegole.
 
 
              
                
          |  |  Capitello. 
              La parte più alta e più ornata che è come il capo della colonna, 
              e sopra la quale posa l'architrave. Si compone, secondo la natura 
              degli ordini, di collo, regolo, ovolo, abaco, ed ornamenti. Si dice 
              anche capitello quella fascia che si pone immediatamente sotto il 
              triglifo. Capitello, a bottoni, a gemme. Il capitello a calice dello 
              stile tardo romanico, terminato superiormente da quattro foglie 
              in forma di volùta. Capreolo, Vedi Caulicolo.
 Capriata. Struttura architettonica 
              lignea a forma di triangolo isoscele (incastellatura) posta a sostenere 
              le falde del tetto a doppio spiovente. Rimane a vista.
 Cardinale. 
              Vedi Stipite.
 
 
        
                
          |  |  Cariatide. 
        Figura o mezza figura, generalmente di donna, per sostenere modiglioni, 
        cornici od altro, terminata in basso per lo più con un pilastro piramidale, 
        colla base all'insù. Carotatura. Perforazioni lineari e 
        profonde, a volte passanti, lungo l'asse della muratura, in materiali 
        lapidei o nel legno, dove inserire barre di rinforzo o cavi per la messa 
        in tensione. Può essere inteso anche come saggio realizzato con punte 
        da trapano cave allo scopo di verificare la consistenza o prelevare materiale 
        da sottoporre ad analisi fisiche.
 Carpenteria. Tecnica di allestimento 
        di strutture provvisorie, composte da elemeni lignei o metallici disposti 
        ad appoggio e sostegno per la formazione di strutture permanenti come 
        muri, volte, gabbie in cemento armato. etc.
 Cartella. Vedi Banderuola.
 Cartellone. Piano riquadrato, sul 
        quale è scritta o incisa qualche iscrizione. Mensola posta lateralmente 
        al sopra-ornato delle porte per sostenere la cornice.
 Cartiglio, Vedi Banderuola.
 Cartocci. Ornamenti architettonici, 
        avvolti di carte1le, armi e simili, specialmente in architettura barocca. 
        Si dice anche di quelle parti degli ornamenti di stile barocco che si 
        ripiegano su loro stesse in vario senso, come si vedono nelle targhe, 
        volute, e stemmi di quello stile.
 Cartocciame. Lavoro orn.ato con sovrabbondanza 
        di cartocci.
 Cartone. Nel campo operativo, il termine 
        viene adoperato per definire in negativo le caratteristiche di opacità, 
        compattezza e mancanza di vibrazione cromatica di una tinta. Normalmente 
        sono peculiari della maggior parte dei prodotti sintetici in commercio, 
        ma può essere riferito ad una cattiva applicazione di una tecnica tradizionale. 
        Il significato tradizionale del termine è riferito al disegno preparatorio 
        per la realizzazione di un apparato decorativo.
 Cassettonato. Motivo decorativo costituito da una serie di 
        piani ribassati incorniciati, che utilizzano come ripartizioni la parte 
        inferiore dell'orditura principale dei solai. I cassettonati possono essere 
        realizzati in stucco, in muratura, in arellato ed in legno. Spesso sono 
        adornati da motivi classici come ovuli, dentelli e cornici modanate.
 
              
                
          |  |  Cassettoni, 
        Lacunari. Compartimenti di un soffitto a figure rettangolari o 
        poligone, e, per analogia; quella serie di incavi regolari geometrici, 
        coi quali si adornano le superficie di archi, volte, ed il gocciolatoio 
        dei cornicioni. Catacombe. Antiche cave di pozzolana. Scavazioni nelle quali 
        si rifugiavano ed attendevano agli esercizi del nuovo culto i primitivi 
        Cristiani durante le persecuzioni, e se ne servivano per sepoltura dei 
        martiri e proprie. Sono celebri quelle di San Sebastiano a Roma.
 Catena. Asta di diverse dimensioni 
        e forme, tesa a contrastare le spinte oblique che si verificano nelle 
        strutture architettoniche. Le catene sono quasi sempre presenti nell'imposta 
        degli archi e delle volte. L' asta nelle parti terminali è munita di un 
        ' asola nella quale è inserito il bolzone. La catena può essere messa 
        in trazione con diversi sistemi; un modo empirico utilizza le deformazioni 
        del metallo a calore, prima scaldandolo con contenitori riempiti di braci 
        fino ad ottenere una dilatazione; il successivo raffreddamento provoca 
        la trazione necessaria. Una alternativa meccanica è la messa in opera 
        di tagliole in ferro inserite a forza nella chiave o più recentemente, 
        a partire dal secolo scorso, la filettatura delle estremità che permette 
        una. messa. in tensione attraverso l'avvitamento del bolzone in piastra 
        con bullone controfilettato.
 Catino, Vedi Abside: cupola 
        a quarto di sfera che copre l'abside.
 Cattedra. Luogo eminente, fatto a 
        guisa di pergamo, dove stavano i vescovi nelle antiche basiliche, e, per 
        analogia, quelle donde parlano i professori e gli oratori.
 Cattedrale, Duomo. Chiesa di 
        residenza vescovile. Le più antiche sono quelle di Treveri e di Pisa.
 - stile. Dicesi riguardo alla pianta delle chiese nello stile gotico, 
        cioè di quelle che hanno doppia navata laterale, un corridoio (ambulacro), 
        ed una corona di cappelle attorno al coro.
 Caulicoli. Steli che, uscendo tra 
        le seconde foglie del capitello corinzio, ne formano le otto volùte che 
        sostengono l'abaco; diconsi pure caulicoli quei viticci che s'avvolgono 
        sotto le volùte ed in mezzo alla fronte nello stesso capitello, ed in 
        quello dell'ordine composito.
 Cavaliere. Piccolo campanile collocato 
        come a cavallo dei comignoli degli edifici, nello stile gotico specialmente. 
        Essi non solo si trovano sui tetti delle piccole chiese, ma anche sopra 
        quelli delle torri e delle porte di città. Il luogo che particolarmente 
        viene loro assegnato nelle chiese di Germania, è il centro delle braccia 
        minori della croce. In Francia; e sopratutto in Inghilterra, questo centro 
        è ordinariamente occupato da una torre.
 Cella. Spazio rinchiuso tra le mura 
        dei tempi antichi di Grecia e di Roma, fra il pronao ed il posticum, contenente 
        l'adito o luogo sacrosanto.
 Cenacolo. Vedi Triclinio.
 Cemento. Legante ottenuto per cottura 
        di diverse materie prime, a seconda degli usi cui è destinato. Può essere 
        ottenuto cuocendo calcare e materiale argilloso.
 Cenotafio. Tomba vuota, che s'innalzava 
        ai cittadini morti in mare, in guerra, in paese lontano, e che non avevano 
        ricevuti gli onori della sepoltura.
 Centauri. Enti mitologici, formati 
        da mezza figura umana e da mezza d'un cavallo, generalmente rappresentati 
        con arco e freccie come combattenti.
 Centina. Il termine ha molteplici 
        significati, e tra questi: struttura provvisoria in legno, fissa o mobile, 
        impiegata come controforma e piano di appoggio nella costruzione di cupole, 
        volte, archi e piattabande. Legno di struttura sagomato, al quale è fissato 
        una struttura di copertura fittizia, realizzata solitamente in arelle; 
        ad esempio sono sostenute dalle centine le finte cupole in arellato. Centina 
        inoltre è riferito a sagome impiegate nel tracciamento di archi o altre 
        forme che richiedano un modello.
 Cerchiatura. Operazione consistente 
        nel rinforzare una struttura soggetta a sollecitazioni radiali mediante 
        anelli di materiale resistente a trazione, di solito si impiega l'acciaio.
 Certosa. Costruzione di convento secondo 
        le regole dell'Ordine di San Bruno. La più bella è quella di Pavia, la 
        facciata della quale è di bellissima architettura del Rinascimento .
 Chiavarda. Grosso perno metallico.
 Chiave, Bolzone. Elemento costruttivo 
        di ferro (profilato o tondo) che si dispone orizzontalmente secondo le 
        corde di un arco, ancorandolo alle murature che lo fiancheggiano al fine 
        di contrsatare sui piedritti. Termina all'estremità con degli occhi nei 
        quali vengono introdotte delle spranghe di ferro (bolzoni) poste verticalmente 
        per ancorare la chiave nella muratura.
 Chiave di volta, Serraglia. 
        Pietra posta nel mezzo di un arco o di una volta, più acuta nella parte 
        inferiore che nella superiore, per chiudere così, e tener ferme tutte 
        le altre pietre o mattoni. Quelle adoperate nelle volte dello stile gotico 
        sono talvolta anulari, tal'altra a rosone d'intaglio ed a fioroni pendenti, 
        singolarmente caratteristiche del gotico inglese.
 Chiesa. Tempio destinato agli esercizi 
        del culto.
 - sèmplice, si chiama quella composta di una sola navata e del coro ;
 - a croce greca, quando ha quattro navate tutte eguali e disposte a croce 
        ;
 - a croce latina;. se la navata dl mezzo è più lunga delle altre tre;
 - rotonda, se la pianta presenta un circolo perfetto;
 - a sala. Chiesa, nella quale le navate laterali sono a pari altezza della 
        navata centrale.
 Chiosco. Piccolo edifizio ed elegante 
        padiglione posto sui terrazzi o nei giardini delle case dei popoli orientali.
 Chiostrino. Diminutivo di chiostro, e dicesi anche per quei 
        pozzi di luce, che servono ad illuminare gli interni delle costruzioni.
 Chiostro. Cortile chiuso nei conventi 
        o monasteri; d'ordinario contornato da porticati.
 Ciborio. Variatissimo di forme ed 
        ubicazione nel Medio Evo, oggi è quell'edicola cubica in marmo o in legno, 
        detta tabernacolo, sovrapposta all'altare, e serve a riporvi il SS. Sàcramento.
 Ciclopiche mura. Mura di antichissime 
        costruzioni Pelasgiche ed Etrusche, fabbricate con grandi macigni senza 
        cementazione di sorta.
 Cicogne. Elementi in piattina metallica 
        sagomata atti a sorreggere la grondaia, spesso fissati ai correnti lignei 
        del tetto. Vengono anche chiamati ferri a collo d'oca per la forma piatta 
        nella parte da fissare al corrente e semicircolare per l'alloggiamento 
        del canale di gronda.
 Ciglio. Cornice a forma generalmente 
        curva che sovrasta le finestre al posto del frontone triangolare al quale 
        viene generalmente alternato.
 Cimasa, Cimazio. Parte superiore 
        delle cornici o del capitello.
 Cippo. Colonna tronca, sormontata 
        talvolta da un busto di statua, oppure portante solo nella parte anteriore 
        un' iscrizione sepolcrale, od altra. Dicesi anche del parallelepipedo 
        che forma il piedistallo di vasi, statue, e simili.
 Circo. Grande recinto generalmente circolare od oblungo, usato 
        dai Romani, per le corse di cavalli, bighe, ecc. Il più ampio e grandioso 
        è il Circo Massimo tra il ponte Aventino ed il Palatino.
 Coccio pesto. Conglomerato di piccoli 
        frammenti di materiale edilizio e malta fine, fortemente battuto. È usato 
        sin dall'antichità come rivesimento impermeabile di pareti o pavimenti 
        che siano esposti ad umidità.
 Collarino. Membrettatura ordinariamente 
        composta, e che forma divisione del fusto della colonna dal rispettivo 
        capitello.
 Collo. Parte inferiore del corpo del 
        capitello, che ha grandezza uguale al sommoscapo della colonna, al quale 
        è sovrapposta.
 Colmo. Livello più alto raggiunto 
        dalle falde di un tetto coincidente con una linea orizzontale nei tetti 
        a una a o due falde, nel qual caso la struttura interna è costituita di 
        solito da una trave (cerca colmareccio).
 Colonna. Sostegno di edifici, per 
        lo più in pietra, di figura cilindrica, destinato a reggere le coperture 
        degli edifici, od anche a puro ornamento. Si divide in base, fusto o tronco, 
        e capitello.
 Colonna a spirale, torta, a chiocciola. 
        Colonna nella quale sono profondamente intagliate poche ma grosse spire.
 Colonnato. Quantità di colonne ordinatamente 
        disposte in un fabbricato.
 Colonne binate, geminate, doppie. 
        Quelle che a due a due si innalzano talora su di un solo piedestallo, 
        talora su due distinti, ma vicinissimi, a fascio. Appartenenti allo stile 
        gotico, sono composte di una pila centrale, rotonda o poligona, alla quale 
        sono intorno applicate od incassate più colonnette che formano così una 
        specie di fascio.
 Compluvio. Cortile 
        coperto nel centro degli edifici romani, nel quale si radunava l' acqua 
        cadente dai tetti, e si raccoglieva nelle cisterne.
 Composito. Ordine di architettura 
        della decadenza romana e del Rinascimento, formato con ionico e corinzio.
 Conca. Vedi Abside.
 Conchiglia. Ornamento nella scultura, 
        imitante la conchiglia marina, molto usato nel Rinascimento aureo e nel 
        barocco.
 Concio. Blocco di pietra facente parte 
        di una struttura muraria e a tal fine lavorato in modo da assumere forme 
        definite più o meno regolari, sia nelle superfici di combaciamento con 
        gli altri analoghi elementi contigui, sia soprattutto nelle facce esterne. 
        Secondo le particolari funzioni architettoniche il concio prende nomi 
        particolari come "cuneo" negli archi, "tamburo" o "rocchio"nelle colonne, 
        "bozza o bugna" nelle strutture rustiche, e così via.
 Contrafforte. Sperone sporgente dal vivo del muro, usato per 
        rinforzo nei muri perimetrali delle costruzioni gotiche.
 Controfilo. Taglio di un materiale 
        naturale, come legname o marmo, operato in senso perpendicolare alla venatura.
 Controsoffitto. Struttura leggera distaccata dal soffitto con 
        lo scopo di realizzare un'intercapedine termico-acustica, di mascherare 
        le travature dei solai e di formare un piano orizzontale per l'applicazione 
        dell'intonaco.
 Controventatura. Allestimento di membrature o elementi di collegamento 
        atti a conferire ad una struttura particolare resistenza alle sollecitazioni 
        orizzontali.
 Conversa. Canale di raccolta delle 
        acque posto nel compluvio della copertura. Generalmente è realizzato in 
        lastre metalliche di piombo o di rame Copertina Protezione degli aggetti 
        architettonici esterni realizzata con lastre di piombo o rame, in modo 
        da impedire i ristagni delle acque meteoriche. Per il piombo si impiegano 
        spessori che variano dai 10 ai 20 decimi mentre per il rame dai 4 agli 
        8 decimi. Il sinonimo è scossalina.
 Coppo. Laterizio impiegato nella copertura 
        del tetto fatto a forma di tronco di cono sezionato longitudinalmente. 
        Già diffuso tra Romani ed Etruschi, il coppo è il tipo di copertura più 
        diffusa nell'edilizia storica.
 Cornice. Elemento decorativo lineare 
        in aggetto volumetrico a coronamento di aperture o emergenze architettoniche. 
        È realizzato generalmente in laterizio, calce o scagliola.
 Corda, Apertura o Sottesa. 
        La minima distanza tra i piedritti di una volta o di un arco.
 Cordonata. Vedi anche Nervatura. 
        Tipo di scala a rampa composta di gradini, generalmente in laterizio, 
        limitati da cordoni di pietra. In particolare quelle costituite da gradini 
        larghi e bassi, leggermente inclinati e praticabili anche da quadrupedi, 
        usate in passato anche all'interno degli edifici, ma specialmente nelle 
        vie a forte pendenza e, con intendimenti monumentali, nelle piazze e nei 
        giardini dette anche "bramantesche" per il molto uso che ne fece il Bramante.
 Corinzio. Ordine di architettura più 
        ricco e più svelto degli altri, stato adoperato nelle grandiose costruzioni 
        della Grecia.
 Cornice. Ornamento e quasi cintura 
        di fabbriche e di edifizio, che sporge in fuori. Dicesi più specificatamente 
        di quella parte posta superiormente al fregio, che varia di aggetto e 
        di profilo a seconda dell'ordine nel quale è impiegata.
 Cornicione. Coronamento decorativo 
        di un edificio, valorizzazione o mascheratura dello sporto di gronda nel 
        manto di copertura.
 
 
              
                
          |  |  Cornice 
              architravata. Quella che è posta immediatamente sull'architrave, 
              cioè senza l'interposizione del fregio. Coro. Quella parte della chiesa dove stanno i cantori, 
              generalmente dietro l'altar maggiore.
 Coro laterale. Viene così denominato 
              il prolungamento della navata laterale oltre la trasversale.
 Corona, Coronamento. 
              Usasi per cornicione, ed anche per quel membro del cornicione, che 
              a mò di dado sporge in fuori e serve per cimàsa.
 Corrente. Elemento costruttivo 
              edilizio con funzione di collegamento orizzontale che indica tanto 
              parti singole, come i correnti dell'ordinatura lignea dei tetti, 
              quanto ricorsi in pietra nelle strutture murarie.
 Correntino. Elemento ligneo 
              disposto come collegamento nella orditura secondaria dei tetti, 
              tra il tavolato su cui si dispongono i manti di copertura e gli 
              arcarecci.
 Cortile. Spazio interno scoperto, 
              talvolta contornato da portici, logge, o semplicemente da muri perimetrali 
              o dall'abitato.
 Cortina. Nell'architettuira 
              militare del passato per cortina si intendono i tratti di una cinta 
              muraria compresi secondo i casi tra le torri o i bastioni, le cui 
              caratteristiche strutturali, sia come planimetria sia in alzato, 
              risultano strettamente legate ai diversi sistemi difensivi ed offensivi 
              in uso nelle varie epoche.
 Costola, Costolone. Vedi 
              Nervatura.
 Costruzione reticolata. Modo 
              di costruzione romana, formata con pietre tagliate in quadrati, 
              e disposte in modo che nelle linee di congiunzione i vertici stessero 
              all'insù, e quindi ne venisse l'apparenza di una rete o di una scacchiera. 
              L'Opus spicatum è composto di mattoni posti verticalmente 
              gli uni a fianco degli altri in modo dà costituire fra loro un angolo 
              o retto o quasi retto . Opus incertum o antiquum. La più 
              usata costruzione, consistente nel disporre le pietre come uscivano 
              dalla cava, adattandole le une sopra le altre senza ordine nello 
              assetto.
 Cotto. Argilla cotta nella fornace, 
              opportunamente modellata come materiale edilizio (mattoni, tegole, 
              tubi, pavimentazioni, etc.)
 Cretto, Crepa. Sinonimo 
              di lesione o fessurazione, indica quelle soluzioni di continuità 
              che si verificano nelle murature soggette ai dissesti statici, provocati 
              da cedimenti delle fondazioni, spinte di strutture arcuate, cattiva 
              qualità dei materiali.
 Cripta. Cappella, e talvolta 
              chiesa sotterranea con sepoltura di un santo o di un martire, corrispondente 
              all'altare della chiesa sovrastante. Usatissima nel periodo romanico, 
              andò in disuso nel successivo gotico. Cristo Puntale verticale in 
              legno o in acciaio dalla caratteristica forma a "T". Quelli attualmente 
              in commercio sono costituiti da due tubi regolabili muniti di vitone, 
              per permettere di calibrame la spinta. Nel caso del legno la trazione 
              è affidata alle tagliole.
 
 
              
                
          |  |  Croce. 
              Simbolo religioso di molti popoli. Si distinguono due croci in architettura, 
              la greca e la latina; la prima ha le quattro braccia di uguale lunghezza, 
              la seconda ha una di esse più lunga delle altre. Cubicolo. Piccola stanza da 
              dormire.
 Cubiforme o cubico. Il 
              capitello romanico avente la forma di un cubo, sul quale furono 
              arrotondati a porzione di superficie sferica i quattro spigoli inferiori. 
              Caratteristico del primo periodo romanico.
 Cuci-scuci, Scuci-cuci Operazione 
              di ripristino della cortina muraria in zone lesionate, ottenuta 
              con due fasi ripetute sequenzialmente: smontaggio di parti di muro 
              e ricostruzione delle stesse con malte nuove, avendo cura di ricostruire 
              tutti gli ammorsamenti dei mattoni e senza. interessare le zone 
              circostanti del paramento.
 Cunei. Così si dicono per la 
              loro forma i materiali resistenti, impiegati per formare il masso 
              di un volto; se sono di grandi dimensioni ed in pietra da taglio, 
              si chiamano anche conci.
 Cupola. Volta o calotta di copertura 
              di un edificio. Può essere circolare o semicircolare 
              in pianta, ogivale o bulbiforme in sezione. Alla sommità 
              può aprirsi una piccola edicola detta lanterna, la struttura 
              può presentare delle aperture chiamate oculi.
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