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Materiale Studio Forme - Roma
 

Vetro

 

 
CHIMICA DEL VETRO
Struttura chimica - Configurazione - Componenti - Sostanze coloranti - Devetrificazione

Struttura chimica

Il vetro si presenta come una sostanza amorfa, solido alla temperatura ordinaria, trasparente od opaco, insolubile all'acqua, resistente all'azione di molti acidi e fusibile ad una certa temperatura. Da un punto di vista scientifico il vetro può essere definito come il prodotto di una fusione di materiali inorganici che si raffreddano senza che avvenga un processo di cristallizzazione. La struttura chimica è la disposizione degli atomi o degli ioni a una distanza di qualche angstrom. Le caratteristiche strutturali sono le stesse in un vetro e in un cristallo , ma mentre nei cristalli l'ordine degli atomi è regolare nel vetro è irregolare.

Configurazione

L'elemento di base della composizione del vetro è la silice: SiO2.
La struttura è determinata dalla valenza dei costituenti e dalla loro grandezza:
Si = (+4) Raggio ionico = 0,039 0 = (-2) Raggio ionico = 0,132
La configurazione geometrica della molecola è in funzione del rapporto dei raggi ionici del catione e dell'anione, cioé: R catione / R anione = R Si / R O = 0,039 / 0,132 = 0,030. Al valore 0,30, corrisponde una disposizione tetraedrica, in cui la distanza Si - O = 1,6 Angstrom e O - O = 2,6 Angstrom.

Gli atomi di ossigeno sono disposti in una configurazione tetraedica intorno all'atomo di silicio. Poichè l'atomo di silicio è tetravalente e quello di ossigeno bivalente, ciascuno degli atomi di ossigeno che si trova al vertice di un tetraedro, manterrà una valenza libera, con la quale i singoli tetraedri potranno legarsi tra loro mediante i vertici, in modo tale che ogni atomo di ossigeno viene ad essere comune a due tetraedri vicini ottenendo un reticolato tridimensionale; il rapporto tra atomi di silicio e atomi di ossigeno viene ad essere così di 1:2, come vuole la formula di SiO2.

Componenti

Il vetro è una miscela di silice che è l'ossido più importante, combinato con ossidi di sodio o di potassio, detti fondenti, con silicati di altre basi come calce, barite, allumina ed altre, detti anche stabilizzanti e con ossidi metallici vari, che hanno una funzione di affinanti, coloranti ed opacizzanti. La silice fusa e raffreddata dà un vetro di silice pura, ma occorre per la fusione una temperatura così alta (più di 1700°) e il prodotto ottenuto è così difficile da lavorare che vengono aggiunti gli altri ossidi per abbassarne il punto di fusione. Questi componenti però diminuiscono la durabilità chimica del vetro. La giusta quantità dei componenti è perciò importante; ad esempio una quantità eccessiva di soda fa sì che il vetro venga facilmente corroso, perfino dall'acqua; con troppo calcio il vetro ha tendenza a devetrificare cioé a diventare opaco, duro e con struttura cristallina e diventa suscettibile alla corrosione. Per questo motivo vengono aggiunti nella miscela gli stabilizzanti come il ferro e l'allumina.

COMPONENTI DEI VETRI
SABBIA SILICEA

- pura 99,7% vetro per ottica
- meno pura 95% vetro comune

FONDENTI - ossidi alcalini es.: di sodio
STABILIZZANTI - ossidi alcalino-terrosi es.: di calcio
AFFINANTI - nitrati di sodio, di potassio, di ammonio
- triossido di diarsenio
COLORANTI - vedi tavola successiva
OPACIZZANTI - vedi tavola successiva

Sostanze coloranti

L'introduzione di particolari compositi metallici, sciolti o dispersi nella massa vetrosa allo stato colloidale, conferisce al vetro capacità di assorbimento selettivo delle radiazioni luminose, e quindi colore.

PRINCIPALI COLORANTI DEI VETRI
BLU-VERDE

- ossido ferroso
- ossido rameico

VERDE BOTTIGLIA - ossido ferrico
BLU INTENSO - ossido di cobalto
ROSSO-VIOLA - ossido rameoso
ROSSO-ARANCIO - selenio e cadmio colloidali
ROSSO RUBINO - oro come tricloruro
ROSA-PORPORA - oro e stagno colloidali
BRUNO - cobalto, selenio, ferro
GRIGIO - cobalto, selenio, ferro, cromo
BIANCO - fosfati o cloruri di sodio o di calcio
OPALINE - ossido di stagno o talco


Per quanto riguarda la conoscenza delle tecniche di colorazione dei vetri antichi, oggi abbiamo un quadro ancora molto confuso, in quanto la composizione dei vetri è molto più complessa di quelli moderni.

La colorazione comunque dipende non solamente dall'introduzione di uno specifico ossido metallico, ma anche dalla temperatura e dallo stato di ossidazione o riduzione che si raggiunge nel forno.


Devetrificazione

Si chiama devetrificazione la presenza di cristalli agglomerati in massa più o meno compatta, isolati gli uni dagli altri nel vetro trasparente. La devetrificazione non è un'alterazione, né della natura, né della proporzione delle materie che formano il vetro, è un semplice cambiamento dello stato fisico corrispondente ad un riarrangiamento degli atomi già presenti nel vetro, senza la sottrazione o l'aggiunta di qualche altro atomo. I prodotti formati sono cristallini e danno degli schemi caratteristici nella diffrazione dei raggi X. Non bisogna confondere la devetrificazione e il crizzling in cui la alterazione della massa vetrosa è dovuta al risultato di una reazione chimica tra il vetro e ciò che lo circonda, per cui cui il reticolato siliceo rimane privo di alcuni elementi costituenti.